venerdì 20 marzo 2009

Comunicato

Lunedì 16 Marzo 2009 si è svolta l’Assemblea Pubblica promossa dal ns. Comitato Uniti per Boccadasse sulla riqualificazione dell’area ex rimessa AMT di Boccadasse.

Dopo aver esaminato il progetto preliminare presentato dall’Arch. Botta, abbiamo cercato di individuare una linea comune che fosse espressione della volontà del Quartiere. Nel farlo abbiamo colto l’opportunità offerta dalle Istituzioni di poter partecipare in modo costruttivo ad un importante atto della vita democratica cittadina e di questo ne siamo grati. E’ in questa logica che le istanze uscite dall’Assemblea dovranno costituire le basi del confronto nell’ambito della Città Partecipata.

Prima fra tutte, è emersa prepotentemente la volontà unanime di chiedere il supporto delle istituzioni affinché il ns. quartiere non debba subire tale tipologia d’intervento. Non vogliamo mettere in discussione le capacità dell’Arch. Botta, ma dubitiamo fortemente che lo stesso conosca la realtà del ns. quartiere: proteso verso il mare e non rinchiuso in se stesso.

Il ns. quartiere non è degradato, non ha bisogno di tali spazi di aggregazione: noi abbiamo già la spiaggia di Boccadasse che è e rimarrà per sempre il ns. luogo d'incontro, è un quartiere dove la gente vive da anni se non vi è addirittura nata. Certamente lo stile delle costruzioni rispecchia il loro anno di nascita ma questo non vuole significare “degrado” che è ben altra cosa.

L’attuale proposta è forse necessaria per zone dove il degrado urbano e civile è forte. Esempi di questo genere non sono una novità quindi non è un intervento nuovo e futuribile bensì ormai obsoleto e “vecchio” che non trova alcuna valida motivazione né architettonica né sociale per essere utilizzato nel quartiere di Boccadasse.

La tipologia d’impianto/intervento proposta dall’Arch. Botta, ribadiamo, risulta essere estremamente chiusa in sé stessa molto simile a quella dell’ex-rimessa che per anni ed anni abbiamo dovuto “sopportare”. Temiamo che il suo attraversamento, previsto con percorsi pedonali, unici elementi che la mettono in relazione con l’esterno, possa avere ripercussione sulla sicurezza urbana così come lo spazio pubblico attrezzato a verde posto all’interno. Oggi tutti gli studi in tema di sicurezza urbana , molti dei quali già recepiti da alcuni Comuni Italiani, prevedono spazi verdi e/o aperti al pubblico, non chiusi all’interno, bensì visibili, aperti ed affacciati su strade.

L’attuale progetto ci appare come un fortino, chiuso dentro il tessuto urbano di un quartiere che, pur con un’architettura eterogenea, appare solare e aperto.

Non di riqualificazione, quindi, dobbiamo parlare, ma di un impianto anonimo proponibile in un qualsiasi quartiere di una qualsiasi città, di un qualsiasi Paese .

Le due torri o tre torri, inoltre, poco hanno a che fare con le caratteristiche liguri, la stessa tipologia è stata proposta dall’Arch. Botta in realtà ben lontane da noi per non parlare della loro “mole” tozza ed imponente che sovrasta tutti gli edifici circostanti.

Nel corso della nostra Assemblea Pubblica sono state ribadite tutte le perplessità già manifestate in altre precedenti occasioni di dialogo ( altezze, utilizzo del mattone per i rivestimenti esterni, parcheggi, viabilità, ecc.), ma sono tutte subordinate alla revisione della tipologia d’impianto.
Abbiamo ritenuto doveroso presentare alle Autorità Competenti la volontà del quartiere ben consci che il percorso della Città Partecipata, riferito ad area privata, è un’esperienza nuova e quindi particolarmente insidiosa.

Per questo motivo, nel rinnovare la nostra disponibilità a partecipare fattivamente e perché questa nuova esperienza di apertura alla città raggiunga i fini auspicati , sollecitiamo le Istituzioni affinché, accanto a noi e rispettando gli interessi legittimi del privato, proprietario dell’area, invitino il progettista a trovare un’altra soluzione per realizzare un’opera rispettosa della nostra identità.

Noi non urliamo, non utilizziamo slogan demagogici, vogliamo dialogare, cercare di convincere, collaborare.

Sta ora alle Istituzioni accettare o meno la nostra partecipazione.


I promotori del Comitato
Uniti per Boccadasse

1 commento:

Anonimo ha detto...

E non dimentichiamo la cosa forse piu' importante; il valore dei nostri immobili che verrebbe pesantemente compromesso !!!