mercoledì 11 marzo 2009

Meno Abitanti = Meno Case


Ho letto il post sul Blog di Preve. Il titolo è "- Abitanti + Case, la domanda oscena".
La domanda non è oscena, è scandalosa: "gli abitanti di tutta la Liguria diminuiscono per ovvi motivi anagrafici, perchè costruiamo ancora palazzi?" La domanda è scandalosa perchè, appunto come la verità, dà scandalo.
Che dire, io sono un ingenuo, e penso che la crisi demografica e anche quella economica siano una grande opportunità per pensare meglio a quello che stiamo facendo. Per me l'equazione giusta è - Abitanti - Case. Però io sono un ingenuo. Tanto da pensare che forse anche per la gronda un'altra soluzione sia possibile, che forse investendo nel trasporto ferroviario e incentivando con forti benefit fiscali il trasporto su autotreni nelle ore
notturne, le strutture viarie che abbiamo, magari ce la fanno. Forse decidendo di spendere soldi per mettere intelligenza nel trasporto con l'intermodalità, la triangolazione, l'incentivo a consumi legati a una produzione del proprio territorio (non è autarchia, è solo buon senso), forse ce la facciamo e spendiamo pure meno, non riduciamo le nostre montagne a gruviera ed evitiamo perfino di demolire le case di nostri concittadini, e forse evitiamo anche di costruirne di nuove altrove.
La vera grande opera che un'amministrazione pubblica potrebbe dirsi orgogliosa di lasciare alla collettività non è un ponte, una galleria o un palazzo. E' software, è informazione, qualcosa di talmente immateriale da rendere inutile e perfino grottesca l'esistenza di una nuova grande opera.
Nell'ultimo mese ho fatto molti Km di autostrada su e giù per l'Italia: non è che abbia proprio visto queste code interminabili di autotreni, anzi, rispetto a qualche anno fa ho notato un calo impressionante. Per dirla tutta si viaggiava bene sulle autostrade che già abbiamo (e teniamocele care).
Secondo me l'opzione zero ora esiste e una comunità degna di questo nome dovrebbe tentare di tutto per praticarla. Alla favola del buon tempo andato io non credo perchè un po' me lo ricordo, però a me non piace il mondo che ci stanno preparando e la domanda che mi pongo di continuo è se non mi piace perché sono vecchio o perché è sempre meno fatto per piacere. A me piace un mondo dove se la prima casa è quasi sempre una necessità, la seconda è quasi sempre una sciocchezza, un mondo dove il car sharing è la normalità, non l'eccezione, un mondo fatto di cittadini, non sudditi, una comunità che vuole essere protagonista e non si accontenta di essere complice. I nostri interlocutori non sono irresistibili: molti amministratori locali sono culturalmente impreparati, e la classe politica al governo nazionale è una specie di Punta Perotti delle istituzioni. Peccato non si accorgano, così facendo, di fare del male. Anche a loro stessi.

Paolo V.

1 commento:

marco preve ha detto...

Concordo su tutto, e la constatazione amara è che mentre la filosofia della decrescita, che poi vuol dire vivere bene e forse meglio con meno, viene pubblicamente elogiata in dibattiti e convegni dalla classe politica, quando si tratta di tentarne minime applicazioni la stessa classe politica fa esattamente il contrario
marco preve