lunedì 9 marzo 2009

Sarzana non deve cadere


Raccogliamo e diffondiamo volentieri l'appello degli amici di Sarzana che vivono giorni cruciali a causa di un dissennato progetto di riqualificazione urbana (questa storia l'ho già sentita).
Invito tutti i lettori del Blog a mettersi in contatto con loro per aderire all'iniziativa.

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Stiamo scrivendo a tutti coloro che hanno aderito al Comitato o mostrato grande interesse per quanto sta accadendo a Sarzana.
Il tempo stringe.

L'Amministrazione procede a passi rapidissimi. Commette atti di prepotenza negandoci le carte del progetto.
Malgrado ciò siamo ottimisti.
Il nostro ottimismo siete Voi, sono gli iscritti a Facebook, e coloro che non avendo internet ci hanno comunque in ogni modo fatto pervenire la loro adesione.
Smentiamo la voce che i Sarzanesi sono rassegnati. Scuotiamo il torpore e combattiamo la scarsa conoscenza di molti.
Solo il numero, in questo momento,
ci rende forti. (Ad oggi siamo 1393).
Per questo vi invitiamo a divulgare e a
raccogliere adesioni di parenti, amici, colleghi di lavoro, vicini di casa. NON ABBIAMO BISOGNO DELLA TORRE DI CONTROLLO,
Leggete loro l'appello del nostro portavoce qui allegato,
raccogliete il loro nome cognome residenza indirizzo e-mail e/o numero di telefono professione e mandatecelo via mail entro il più breve tempo possibile.

Il Comitato Sarzana Che Botta

Dal confronto alla protesta.
Sapevamo che dall’incontro al Moderno non avremmo raggiunto l’obiettivo di impedire
l’approvazione definitiva del piano urbanistico. La battaglia è ancora dura. La giornata è comunque ben riuscita. Abbiamo incassato l’assenso di Botta (d’accordo al 90 per cento sulle nostre osservazioni; disponibilità a levar le tende se non incontra il favore della popolazione; la
dichiarazione di aver eseguito un compito assegnato, ma che con quelle volumetrie non si può far di meglio!). E forse abbiamo inserito qualche dubbio in più o consolidato maggiormente dubbi
preesistenti. Ora loro procederanno verso questo delirante progetto in cui neppure Botta crede. Nel senso che capisce benissimo che non è il contesto adatto. La vallata non è l’Asia (cui lui ha fatto riferimento parlando dei veri grattacieli rispetto alla nostra “torretta”) né la lunghissima costa incontaminata di Atacama (deserto del Cile) dove la sua torre potrebbe servire egregiamente come faro.
Dobbiamo organizzare una lotta un po’ più pesante. Abbiamo bisogno di potenziare molto gli
aderenti, non solo via internet, ma raccolti tra gente di qui, chi non ha computer in casa, chi non sa inviare sms, spiegando e persuadendo. Un modo è quello di poterci impegnare ciascuno
coinvolgendo personalmente amici, famiglie, conoscenti con locali pubblici, che possano fare
proseliti tenendo le liste di adesione sui banconi. Dobbiamo preparare manifesti con cui riempire la Città (ma anche Spezia). Noi ci autotassiamo e paghiamo qualcuno che faccia volantinaggio. Prima di decidere altre misure di protesta dobbiamo in una settimana fare un balzo in avanti raggiungendo 2000 iscritti. Solo la paura del voto e del casino li può ancora fermare.
RM


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